Quindici anni di attività di uno dei più longevi gruppi del jazz pugliese. Con due CD pubblicati, il tipico Organ Trio propone un repertorio di originals, standards jazz, e un omaggio a due punti di riferimento di questo stile come Wes Montgomery e Jimmy Smith.
“Con Alma” è il titolo di un brano di Dizzy Gillespie, ed è inequivocabilmente l’ALMA, l’anima, che caratterizza il lavoro discografico del trio, ad incominciare dall’immagine di copertina del loro primo Cd, sulla quale sono raffigurati i tre protagonisti in una posa alquanto allegra, che li ritrae abbracciati e sorridenti davanti all’Hammond di Di Modugno.
I tre musicisti, autori di centinaia di lavori discografici, hanno prodotto in Trio, in questi lunghi anni di collaborazione, solo due CD ,” Con Alma ” nel 1999 e, di recente, ” Con Alma Trio meets Jerry Bergonzi “.
guarda il filmato: http://youtu.be/oYudP_QBDRw
note sul CD “Con Alma”
Lo spirito del disco rotea intorno al feeling intenso che intercorre fra Di Modugno, Di Leone e Campanale, legati da una solida amicizia, ormai trentennale. Guido Di Leone, è un chitarrista jazz dalla spiccata creatività, da tempo impegnato nella diffusione del jazz: sono trent’ anni che, grazie al suo “fiuto”, porta avanti la scuola di musica “Il Pentagramma” di Bari, fucina di giovani talenti. Vito Di Modugno, abilissimo pianista e bassista barese, e Mimmo Campanale, batterista dalle svariate esperienze musicali, questo disco risulta essere una squisita miscellanea di stili e modi d’essere. Il lavoro presenta delle particolarità alquanto interessanti. Fra i tre musicisti viene a crearsi un intrecciato gioco di scambi di ruoli, evoluzioni sonore e alternanze virtuose che sfociano nelle due differenti composizioni dedicate a Jimmy Smith da Di Modugno, e a Wes Montgomery da Di Leone. Nella prima, Mr.Smith, è evidente una grande omogeneità stilistica, una perfetta sintonia d’idee che accomuna Di Modugno al grande Hammondista; nella seconda, Mr. Montgomery, emerge l’originale creatività di Di Leone, caratterizzata da fraseggi articolati, da un particolare arrangiamento scandito da interessanti passaggi obbligati e dall’indubbia ammirazione per uno straordinario chitarrista come Wes Montgomery. Un copioso contributo viene prestato dalla formidabile esecuzione di Campanale nel brano “Zoom“: con una precisione a dir poco metronomica, il batterista segue l’Hammond e la chitarra in un tripudio di scansioni ritmiche che fanno entusiasmare chi l’ascolta. Nel brano “The nearness of you”, Di Leone introduce con grande comunicatività ed abile tecnica, il caloroso ingresso dell’Hammond e della batteria: qui il trio riesce a diffondere un’atmosfera intensa, caratterizzata da modificazioni ritmiche che danno vita a contrastanti sensazioni. Dunque, ogni solista ha avuto modo di seguire senza problemi i propri estri potendo contare su un accompagnamento a volte incline al dialogo, altre volte più discreto ma sempre molto solido.
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